Gli interventi di chirurgia estetica sono detraibili?

Gli interventi di chirurgia estetica sono detraibili?

Quali sono i casi in cui è possibile presentare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi.

Gli interventi di chirurgia estetica sono di fatto delle operazioni, ma non per questo si possono automaticamente considerare delle spese mediche da presentare nel 730 per il rimborso. L’ambito di ammissibilità è stato definito sia dall’Agenzia delle Entrate (circolare 7/E del 27 aprile 2018) sia dalle circolari dell’Inps.

Detrazione interventi di chirurgia estetica: quando sì e quando no

Nel caso in cui l’intervento abbia una esclusiva finalità estetica, e non di salute, la deducibilità non è ammessa. Lo è invece quando l’intervento ha lo scopo di recuperare la normalità sanitaria e funzionale, oppure quando serve a riparare inestetismi che creano disagi psicofisici.

Per intenderci, la spesa sostenuta per un intervento agli occhi per rimuovere delle rughe non è deducile, lo è invece una microchirurgia oculare che serve a correggere un difetto della vista.

La detrazione è ammessa quindi per le prestazioni di chirurgia o di medicina estetica conseguenti a incidenti, malattie o malformazioni congenite.

In generale, queste spese possono essere detratte dall’Irpef in misura del 19% della spesa sostenuta (per la parte eccedente la franchigia di 129,11 euro).

 

Cosa bisogna presentare per il 730

Ai fini della detrazione, bisogna presentare una o più fatture contenenti l’indicazione del nome e del codice fiscale del paziente.

Nella fattura va indicato quanto previsto nella circolare n. 7/E del 2018 dell’Agenzia delle Entrate:

“Le spese per prestazioni specialistiche si riferiscono alle prestazioni rese da un medico specialista nella particolare branca cui attiene la specializzazione (Circolare 23.04.1981 n. 14, parte seconda)”.

“Per il riconoscimento della detrazione la natura ‘sanitaria’ della prestazione resa deve risultare dalla descrizione riportata nella fattura, così da escludere la detrazione per le prestazioni meramente estetiche o, comunque, di carattere non sanitario”.

“Qualora la descrizione della prestazione non soddisfi tale requisito è necessario richiedere l’integrazione della fattura al soggetto che l’ha emessa (Circolare 24.04.2015 n. 17, risposta 1.2)”.

Si possono detrarre le spese per gli interventi di chirurgia estetica dei figli?

Il principio generale rimane lo stesso, cioè quello del fine dell’operazione, estetico o sanitario.

Per quel che riguarda la dichiarazione dei redditi, per la spesa che riguarda i figli la detrazione spetta al genitore che l’ha sostenuta, a prescindere dal fatto che sia titolare o meno anche della detrazione per figli a carico e dalla modalità di ripartizione con l’altro genitore di tale ultima detrazione.

Se il documento di spesa è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese sono suddivise, in relazione al loro effettivo sostenimento, tra i genitori. Per ripartire le spese in misura diversa dal 50 per cento, i genitori devono annotare sul documento che attesta la spesa la percentuale di ripartizione.